Una carriera è fatta di alti e bassi. La stagione di un fantallenatore, uguale. Ma quando il morale è a terra, bisogna trovare un modo per rialzarsi. Una valvola di sfogo può essere fare ciò che più piace o acquistare qualche oggetto che possa essere considerato un talismano portafortuna. Ecco perchè, soprattutto in questi periodi così complicati, Piutre Fantacalcio può essere l’idea giusta per ritrovare equilibrio e sprintare in questa seconda parte di stagione, andando a vincere al Fantacalcio. Perchè si sa che Piutre porta bene. E quando arriva il momento dei saldi, oltre che essere un talismano contro il 65.5, offre anche occasioni di risparmio. Chi non si è proprio mai risparmiato nella sua carriera è Stefano Fiore. Grande, grandissimo rappresentante del centrocampista dal bonus facile per i fantallenatori anni ’90, Stefano ha regalato il meglio della sua carriera a Udinese e Lazio, ma anche nelle altre squadre in cui ha militato, ha avuto modo di lasciare un segno indelebile.
Calciatore e modello: il top per fantallenatori e fantallenatrici
Da Cosenza alle vette calcistiche più alte d’Europa. Passando da Roma (sponda Lazio), Valencia, Firenze, Udine, Torino… e Parma. Stefano Fiore, classe 1975, è stato per anni l’esempio del centrocampista totale, capace di abbinare delicatezza nel tocco a solidità nei contrasti, assist raffinati e senso della posizione, gol di pregevole fattura e dinamismo per tutti i 90’. Sono 86 le reti realizzate in carriera di cui 65 nel campionato di Serie A. Quanti bonus per i fantallenatori che, dalla stagione 1997/98, l’hanno scelto per le proprie fantasquadre. Piutre, il primo brand di abbigliamento per chi ha il Fantacalcio nel cuore, ha voluto raccontare proprio Stefano Fiore. Lui, esempio di stile nell’abbigliamento anche fuori dal campo, sarebbe il perfetto modello per la collezione invernale Piutre (che potete ammirare su www.piu3.it). Soprattutto ora, con i saldi invernali, sarà inevitabile cogliere l’occasione di mettere nei vostri armadi, capi caldi, fashion e made in Italy. Qualità a prezzi scontati. Cosa poter volere di più? La risposta è una sola: non c’è nulla di meglio.
Protagonista al Fantacalcio: gol e assist a volontà
Proprio la stessa risposta che davano le società che potevano sfruttare le doti di Stefano Fiore. Ed è per questo che Piutre ha voluto onorare il centrocampista sui social (Facebook, Instagram e Youtube) scegliendo per il suo “Fantacalcio dei Sogni” (il Fantacalcio Vintage che ha coinvolto migliaia di follower) un’annata con Fiore protagonista: era il 2003/04, Stefano realizzò 8 gol in campionato con la maglia della Lazio e regalò ai biancocelesti la Coppa Italia. Come? Segnando 3 gol nelle 2 partite di finale alla Juventus. Il suo racconto al microfono di Piutre: “In quell’anno vinsi anche la classifica cannonieri della manifestazione: non una cosa usuale per un centrocampista. Rimarrà uno dei ricordi più belli della mia carriera. Soprattutto la gara d’andata quando, con due reti, misi una seria ipoteca sulla vittoria finale”. E di trofei ne ha potuti alzare diversi, durante i suoi anni di calcio. Impossibile dimenticare le due coppe internazionali conquistate con la maglia del Parma. Nella finale di Coppa UEFA 1994/95, nonostante la giovane età, fu scelto da Scala come titolare: era la gara di ritorno giocata a Milano contro la Juventus. La partita finì 1-1 e il Parma alzo il trofeo nel glorioso impianto “Giuseppe Meazza” a San Siro.
Gioie per i fantallenatori e un rammarico in carriera
A pochi anni di distanza, dopo le stagioni a Padova e Verona (sponda Chievo), tornò in maglia crociata da protagonista. E nel 1999 mise in bacheca la sua seconda Coppa UEFA, ancora con il Parma. Nella finale di Mosca gli emiliani travolsero l’Olympique Marsiglia per 3-0. Fiore, con 10 presenze e 2 reti, si distinse tra i migliori centrocampisti della manifestazione. Anche con la nazionale maggiore, il suo curriculum racconta emozioni e gol: 38 presenze e 2 marcature. C’è però anche un rammarico, forse il più grande a livello sportivo: “La finale dell’Europeo Italia-Francia fa ancora male. Era il 2000 e a 10 secondi dalla fine eravamo campioni d’Europa. Poi tutto cambiò. Perdemmo ai supplementari con il golden-gol: un epilogo crudele. Fu Trezeguet a segnare il gol decisivo per i transalpini. Ci inflisse un’enorme delusione. Ma qualche anno dopo, proprio Trezegol sbagliò l’unico rigore nella finale di Berlino dove l’Italia si laureò Campione del Mondo. È proprio vero: il calcio è una ruota che gira. Ogni tanto dà e ogni tanto toglie”. E a Stefano Fiore ha offerto tante soddisfazioni. Proprio quelle che lui ha regalato ai suoi fantallenatori.
Pietro Razzini
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