A Latina per amore ma con il cuore sempre legato alla sua terra, alla sua musica e ai suoi outfit. La parmigiana Eleonora Rossi ne ha percorsi di chilometri negli ultimi anni, fermata, come tutto il mondo, solo da questo terribile 2020. Ha viaggiato per raggiungere i club e le discoteche più alla moda dello Stivale, nel panni di Deejay Hellen, apprezzatissima regina della consolle capace di fare ballare e divertire, ogni sera, migliaia di ragazzi in pista. E dal palco domina con il suo stile unico e modaiolo. Proprio come i capi Piutre, sportivi ma chic, alla moda in tutte le sue collezioni (bomber e gol plus) e tipologie (felpe, tute e T-shirt).
LA FELPA COME STILE: DA DEEJAY A PRODUTTORE
In questo momento in cui le arene devono essere obbligatoriamente vuote, lo studio di produzione diventa il cuore pulsante della propria attività. Rigorosamente con addosso una felpa, simbolo di uno stile di vita per chi ama lo street style: “È in passo obbligatorio da fare se si vuole crescere in questo settore. Sto iniziando a produrre la mia musica: è un modo per sentirsi appagati e per crescere. Sapere che la gente viene a una tua serata per sentire la tua musica, fa tutta la differenza del mondo. È questo il vero salto di qualità: sto lavorando tanto per imparare e migliorare. Ma non temete: quando si potrà ritornare live, sarò ancora in consolle. Ma con la mia musica”.
FELPE, TUTE, CANOTTIERE E SHORTS: LO STILE STREET DI ELEONORA ROSSI
La musica ha un peso evidente nella vita di Eleonora Rossi, al punto da entrare anche in tanti altri aspetti del suo modo d’essere. Come l’abbigliamento. Sportivo ma ricercato, sempre pronta a stupire con qualcosa che crei tendenza: “Mi piace tanto il fluo: regala vivacità e brillantezza all’immagine. Non è mai banale. Nella mia quotidianità adoro indossare un paio di leggins e una felpa. Meglio ancora se oversize. Io vivrei in tuta. La trovo comoda ma fashion. Certo, bisogna saper scegliere. D’estate, shorts e canottiera. Se suono, cerco di essere ricercata. Prendo spunto dalle star americane del settore: catene, cappellini, occhiali impreziositi, unghie molto lunghe. Tutti elementi tipici dello scenario urban. Uno stile che funziona e che sento mio è anche l’utilizzo del Felpone oversize con lo stivale con il tacco: è un mix che permette molto di giocare con lo street e la femminilità”. Spiega la bella deejay che non ha trovato in Piutre uno stile grintoso e dinamico, fashion e chic.
HIP HOP: LA TUTA, LE T SHIRT E LA MUSICA NEL SANGUE.
“L’ hip hop è il genere che ho amo da quando sono piccola. E pensare che mi sono avvicinata alla musica grazie al punk: era il periodo dei Green Day, seguivo le hit americane in televisione. Poi sono passata a Eminem ed è arrivata Mtv con i suoi video: lì ho visto per la prima volta 50 Cent e ho capito che avrei voluto ballare in quel tipo di video. All’epoca facevo lezioni di danza classica, poi sono passata all’ hip hop. L’ho ballato per 10 anni. Fa parte della mia cultura musicale. Poi è diventato uno stile di vita. Lo stile urban si ripercuote anche nel modo di vestire. Io preferisco un pantalone sportivo con un body, una T-shirt o un top piuttosto di una classica camicia. Adoro il colore”. Uno stile figlio della sua storia artistica, divenuta poi pubblica nel momento in cui ha iniziato a lavorare con i big della scena nazionale: “Grazie all’ accademia che ho frequentato, ho iniziato a lavorare con artisti del calibro di Gué Pequeno, Marracash, Club Dogo, Il Pagante. Un brutto incidente ha bloccato la mia carriera come ballerina. Ma non ho abbandonato la musica: ora amo fare ballare la gente. Mi regala emozioni e non vedo l’ora di ritrovare il contatto con il pubblico”.
LIVE: SUL PALCO CON UNO STILE VICENTE, NELL’ABBIGLIAMENTO E NEL SOUND
“Non potrò mai dimenticare la notte in cui ho suonato ai “Magazzini Generali” di Milano. Andavo a sentire Fabri Fibra e, a distanza di qualche anno, mi sono ritrovata sullo stesso palco. Un sogno: ricordo il pubblico caldo, la gente che ballava. Ero a mille. E poi ancora la chiusura del concerto di Machete Empire Records, l’etichetta fondata da Salmo. Ero a Budoni, in Sardegna, e avevo una piazza gremita davanti a me. Dopo i cantanti più famosi, il pubblico sarebbe potuto andare via. Invece sono riuscita a tenerli in pista e a farli ancora ballare”. Ricordi splendidi nell’attesa di collezionarne altri.
Pietro Razzini
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